La capacità di gestire le emozioni è un aspetto fondamentale dell’intelligenza emotiva. Il nostro corredo emozionale ci aiuta prima di tutto a conoscere noi stessi, i nostri bisogni e aspirazioni e, allo stesso tempo, ci permette di entrare in contatto con gli altri.
Spesso, purtroppo, non siamo in grado di rapportarci in modo adeguato alle nostre emozioni, a volte perchè ne abbiamo timore, a volte perchè non riusciamo a controllarle; così, invece di considerarle un patrimonio importante per il nostro benessere, ci troviamo costretti a difenderci da esse, mettendo in atto una serie di meccanismi difensivi che possono a volte risultare ipetrofici e quindi non adattivi. In questo modo è facile notare l’insorgenza di comportamenti patologici, disadattivi, che condizionano in modo negativo la qualità di vita della persona. Nevrosi, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore sono legati ad un’incapacità dell’ “Io” di utilizzare le emozioni in modo adattivo.
Tutti gli orientamenti psicoterapeutici hanno ben chiaro quanto siano importanti le emozioni nel funzionamento della mente; il loro obiettivo comune è di aiutare il paziente a liberarsi dai meccanismi difensivi inefficaci sostituendoli con meccanismi adattivi, per diventare più consapevole di se stesso, del funzionamento del proprio pensiero, perseguendo così uno stile di vita positivo e gratificante.
La Psicologia Positiva e la Mindfulness si occupano in primo luogo di questo, in un’ottica che guarda al benessere e alla salute psicofisica dell’individuo.
Mindfulness significa essere presenti all’esperienza che si sta vivendo, diventando consapevoli di se e dei propri comportamenti. Permette di passare da uno stato di sofferenza ad una percezione positiva di benessere, grazie alla conoscenza profonda degli stati mentali.
La psicologia moderna definisce la Mindfulness come una specifica modalità di vivere l’esperienza interna ed esterna, con attenzione consapevole, senza giudicarla, accogliendola ed accettandola, momento dopo momento così com’è, senza identificarsi nei propri contenuti mentali.
Jon Kabat Zinn, scrittore e biologo statunitense, è insegnante di Mindfulness e inventore di quello che poi sarà chiamato MBSR (Mindfulness based stress reduction), un protocollo che ha mostrato di produrre buoni risultati nella riduzione dello stress. Egli seppe integrare le sue conoscenze scientifiche con i principi del Buddismo Zen, spogliandolo delle sue connotazioni religiose, creando un metodo di cura che si potesse applicare in ambito medico.
John Tuesdale, Mark Williams e Zindel Segal, dopo aver partecipato ai gruppi di Kabat Zinn, elaborarono un programma di Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness (TCBM) per la cura della depressione e poi lo adattarono ad altri tipi di disturbi, come, ad esempio, i disturbi d’ansia, gli attacchi di panico, il disturbo bipolare, l’abuso di sostanze e i comportamenti a rischio.
Numerosi studi hanno valutato in modo positivo l’utilizzo della Mindfulness nel miglioramento delle funzioni di attenzione, memoria, funzioni esecutive, autostima, riduzione delle ruminazioni mentali, modificazione di comportamenti disadattivi.
In età evolutiva è stato evidenziato che la Mindfulness è uno strumento efficace nell’aiutare i bambini a diventare consapevoli e a gestire le proprie emozioni. Inoltre, sono stati riscontrati buoni risultati anche nella cura della ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) e dell’obesità.
Bibliografia
Antonella Rainone- La Mindfullness. Il non fare, l’accettare e il fare consapevole. Cognitivismo clinico (2012) 9,2,135-150
Kabat Zinn Jon – Vivere momento per momento. Sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia con la saggezza di corpo e mente, Corbaccio, Milano 2005